23 GENNAIO 2020: il vivaio PURPUREA aderisce alla campagna: 60 MILIONI DI ALBERI promossa dalla Fondazione Laudato Sì e numerose altre Istituzioni e Associazioni.

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Newsletter n°10   24 Aprile 2020


Mitigare la crisi climatica producendo energia dal legno

Nelle 3 newsletter precedenti abbiamo proposto i principi a coloro che volessero contribuire piantando alberi, contrastando l’innesco e l’estensione degli incendi boschivi e/o con attività di selvicoltura. Adesso quei principi sono leggibili nel sito a questo link www.60milionidialberi.it/index.php/principi/se-vuoi-sostenere-la-selvicoltura

Questa volta vi proponiamo i principi da seguire per chi è in grado di attuare o sostenere una strategia che punti ad evitare l’emissione di carbonio di origine fossile attraverso una corretta combustione del legno. Eccoli.


SE vuoi produrre energia da legno per evitare l’immissione di carbonio di origine fossile
1.    Riduci il più possibile le tue emissioni di gas climalteranti, impegnandoti a farlo per sempre.
2.    Usa legno di provenienza locale, poiché più è vicino il luogo di produzione e minori saranno le emissioni di CO2 dovute al trasporto del materiale
3.    Usa legno legale, preferendo quello dotato di certificazione di gestione forestale sostenibile e/o classificato secondo le norme UNI-EN-ISO, e chiedi sempre la fattura al fornitore.
4.    Impiegalo in stufe e/o caldaie ad alta efficienza e basse emissioni, poiché consumerai meno legno e ridurrai il tuo impatto sulla salute umana. Se necessario, aggiorna o sostituisci il tuo vecchio impianto o il tuo caminetto con il supporto delle agevolazioni di stato per stufe e caldaie di ultima generazione ad alta efficienza.
5.    Rivolgiti ad installatori-manutentori abilitati e qualificati FER per l'installazione e la manutenzione di caldaie alimentate a legno, poiché avrai maggiori garanzie sulla corretta configurazione dell'impianto, la sua sicurezza e la sua manutenzione.
6.    Informati sulla possibilità di integrare varie forme di trasformazione energetica del legno e varie fonti rinnovabili in modo da avvicinarti il più possibile a zero emissioni di carbonio di origine fossile per i tuoi bisogni.
7.    Fai fare sempre la manutenzione periodica, secondo le indicazioni dell'installatore-manutentore, in modo che stufe e/o caldaie e l'impianto nel suo complesso restino sempre al massimo delle loro prestazioni ambientali e di sicurezza.
8.    Mantieni la temperatura della tua casa al massimo a 20 °C nelle zone giorno e a 19 °C nelle zone notte.
9.    Coibenta al meglio la tua casa o il tuo edificio, poiché, a parità di temperatura, consumerai molto meno legno per scaldarti.
10.    Misura le emissioni evitate con le tue azioni e renditi conto del tuo reale contributo
11.    Comunica correttamente le tue azioni, invita altre persone a seguire il tuo esempio e a farlo bene.


dalla  Newsletter n°09  del  08 Aprile 2020

Mitigare la crisi climatica con la selvicoltura

Nelle 2 newsletter precedenti abbiamo proposto i principi a coloro che volessero contribuire piantando alberi e/o contrastando l’innesco e l’estensione degli incendi boschivi. Adesso quei principi sono leggibili nel sito a questo link https://www.60milionidialberi.it/index.php/principi

Questa volta vi proponiamo i principi da seguire per chi è in grado di attuare o sostenere una strategia che punti a far rimanere la CO2 bloccata in manufatti in legno (es. travi, pavimenti, mobili, infissi, pannelli). Eccoli.

SE vuoi sostenere la selvicoltura per fissare a lungo la CO2

Riduci il più possibile le tue emissioni di gas climalteranti, impegnandoti a farlo per sempre
Per i tuoi acquisti (mobili, prodotti in legno, alberi di Natale) usa legno vero anziché imitazioni in plastica o ceramica e promuovine l’uso presso i tuoi amici: dovrai curarlo un po’ di più, ma eviterai molte emissioni di CO2
Prima di acquistare legno, carta o derivati, accertati della loro provenienza (meglio se locale!) e richiedi la certificazione di gestione sostenibile e/o di catena di custodia.
Conosci e fai conoscere le innovazioni proposte dalla ricerca scientifica nell’uso del legno e nella gestione sostenibile del bosco. Impara la differenza tra deforestazione e selvicoltura e le regole di buona gestione selvicolturale e falle conoscere alla tua comunità
Segnala all’autorità casi di cattiva gestione del bosco – ma solo dopo aver familiarizzato con le regole di buona gestione selvicolturale, con la loro corretta applicazione e dopo esserti consultato con un tecnico forestale esperto, così che gli esposti si concentrino solo su casi effettivi di “mala-gestione”.
Conosci, fai conoscere e sostieni progetti di gestione forestale che puntino a ottenere legname destinato alla produzione di manufatti e sostienili, rispettando al tempo stesso la permanenza e il buon funzionamento della foresta.
Se ne sei il proprietario, consci il tuo bosco, impara a gestirlo e rivolgiti a professionisti e operatori esperti per chiedere un consiglio su come potenziare l’assorbimento del carbonio negli alberi vivi o nei prodotti legnosi, e su come generare eventuali crediti di carbonio. Affida i lavori a ditte esperte, preferibilmente iscritte agli albi regionali, che rispettino gli standard ambientali, di sicurezza e di diritto del lavoro.
Contatta altri proprietari di boschi, pubblici o privati, per valutare l’opportunità di mettere in atto una gestione condivisa (tramite un consorzio forestale o una associazione fondiaria) e pianificata, facendo realizzare da un professionista forestale un piano di gestione che risponda ai tuoi obiettivi e alle necessità del clima.
Ricorda che un bosco “maturo” non è per forza “vecchio”. Non avere fretta e valuta caso per caso il tipo di selvicoltura da praticare.
Misura le emissioni evitate o gli assorbimenti ottenuti con le tue azioni e renditi conto del tuo reale contributo
Impara a comunicare correttamente le ricadute delle tue azioni e invita altre persone a seguire il tuo esempio.

 


dalla  Newsletter n°08  del  04 Aprile 2020

 Principi per una mitigazione efficace della crisi climatica

Il numero di persone colpite da COVID-19 accenna a ridursi, ma siamo ancora lontani dal poter tornare alla normalità. Tuttavia è bene organizzarsi, perché ci torneremo alla normalità e in quel momento la crisi climatica sarà ancora lì e peggiorerà se non faremo azioni efficaci per attenuarla.

Nella newsletter precedente abbiamo proposto i principi a coloro che volessero contribuire piantando alberi e adesso quei principi sono leggibili nel sito a questo link https://www.60milionidialberi.it/index.php/principi/se-vuoi-piantare-alberi

Questa volta vi proponiamo i principi da seguire per chi è in grado di attuare una strategia per a ridurre le inutili emissioni di CO2 causate dagli incendi boschivi. Eccoli.

SE vuoi mitigare l’impatto degli incendi boschivi
Riduci il più possibile le tue emissioni di gas climalteranti, impegnandoti a farlo per sempre.
Conosci, rispetta e aiuta a divulgare i bollettini e le regole di comportamento emanati dagli enti regionali preposti nei periodi a elevato pericolo di incendi.
Non accendere fuochi all’aperto, non attuare abbruciamenti agricoli e non fare barbecue nei periodi ad alto pericolo in prossimità dei boschi.
Impara ad evitare comportamenti che causano inneschi e insegnalo agli altri.
Segnala tempestivamente ogni possibile principio d’incendio e non metterti in situazioni di pericolo, ma aspetta l’intervento di professionisti.
Sostieni i volontari antincendi boschivi della tua regione, oppure partecipa direttamente donando parte del tuo tempo per essere formato in modo adeguato.
Sostieni chi diffonde la cultura della prevenzione degli incendi boschivi e/o partecipa attivamente.
Sostieni chi realizza interventi di selvicoltura preventiva e fuoco prescritto a fini di prevenzione antincendio, o interventi privati di ricostituzione dove è necessaria o consigliata la loro esecuzione.
Se proprietario di un bosco, contatta i responsabili della gestione forestale nella tua zona per capire come prevenire gli incendi nell’area di tua proprietà o come ricostituire in modo efficace un tuo bosco eventualmente danneggiato dal fuoco.
Impara a comunicare correttamente le ricadute positive delle tue azioni per mitigare gli incendi boschivi e invita altre persone a seguire il tuo esempio.

Per ogni commento costruttivo su quanto sopra potete scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  


Dalla NEWSLETTER n. 07 del 17 marzo 2020

Principi per una mitigazione efficace della crisi climatica
          Sono alcune settimane che non ci sentiamo. Un po’ è dovuto al COVID-19 e un po’ all’oggettiva complessità del problema da affrontare.Intanto siamo diventati più di 430.
 Ci è chiaro che non ci sono soluzioni pronte, che risolvano in un anno tutte le difficoltà che possono sorgere nella mitigazione della crisi climatica attraverso alberi e foreste. Dobbiamo organizzarci, per dare una risposta ad ogni soggetto che, in qualsiasi modo, desideri dare un contributo. Così abbiamo cominciato a ragionare sui principi che ci sembra utile seguire per non fare attività a vanvera. Qui si ripropone, dopo l’incontro di Roma a la newsletter n.6, il quadro delle strategie che possono contribuire in maniera sinergica alla mitigazione delle crisi climatica e il primo blocco di principi.
 
Principi di riferimento nella mitigazione della crisi climatica con alberi e foreste
Una volta ridotte il più possibile le proprie emissioni si può accrescere ulteriormente il proprio contributo attuando una o più delle seguenti 4 strategie:

  • Piantare alberi per fissare CO2 per alcuni decenni nel loro legno
  • Ridurre il numero e contenere la superficie degli incendi boschivi per evitare inutili emissioni di CO2
  • Sostenere la selvicoltura per avere più legname da trasformare in manufatti in cui fissare a lungo la CO2
  • Produrre energia con legno non destinabile ad altri usi (attraverso sistemi ad alta efficienza e basse emissioni di polveri sottili) con lo scopo di evitare l’immissione di carbonio di origine fossile nel ciclo naturale. 

Ecco i principi su cui ci siamo confrontati per la prima strategia:


 
SE vuoi piantare alberi

  1. Riduci il più possibile le tue emissioni di gas climalteranti, impegnandoti a farlo per sempre
  2. Calcola le emissioni restanti che puoi compensare e comunica sempre quanto hai ridotto, quanto hai compensato e quanto ti resta ancora da compensare per giungere a zero emissioni
  3. Conosci e rispetta le regole e i piani vigenti sull’uso del suolo.
  4. Scegli specie autoctone, o esotiche non invasive, adatte al suolo e al clima della zona in cui pianterai (più sono adatte, meglio cresceranno e più carbonio saranno in grado di fissare)
  5. Compra le piante nel vivaio più vicino che può fornirtele (meno distanza = meno emissioni!)
  6. Metti a dimora le piantine al momento opportuno e con tecniche corrette affinché l’apparato radicale possa insediarsi rapidamente.
  7. Cura e proteggi le piante affinché possano crescere e fissare carbonio per un lungo periodo di tempo
  8. Gestisci le piante affinché dopo alcuni decenni possano lasciare il posto ad altre piante, senza che il carbonio immagazzinato nel suolo si perda e facendo sì che quello immagazzinato nel legno delle piante, seguendo un principio a cascata:
    - possa essere trasformato in manufatti in cui stoccare carbonio per lungo tempo;
    - se non destinabile ad altri usi, possa essere trasformato in energia in modo da evitare l’emissione di carbonio di origine fossile nel ciclo naturale.
  9. Misura la capacità di fissazione delle piante che hai messo a dimora e renditi conto del tuo reale contributo
  10. Comunica correttamente le tue riduzioni e compensazioni e invita altre persone a seguire il tuo esempio - e a farlo bene. 

Per ogni commento costruttivo su quanto sopra potete scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro venerdì 20 marzo.
Poi vi sottoporremo i principi per le altre strategie, fino a consolidarli tutti e a renderli un riferimento per tutti coloro che hanno aderito all’appello sui “60 milioni di alberi”.


Dalla NEWSLETTER n. 06 del 5 febbraio 2020

Buongiorno a tutti, vi scriviamo per aggiornarvi ancora su quanto discusso nel corso della riunione del 23 gennaio a Roma, presso il Mipaaf. Gli argomenti sono stati molti e vari, così come il modo di contribuire ad un obiettivo comune: dare un contributo volontario e/o professionale alla mitigazione della crisi climatica attraverso alberi e foreste. Così abbiamo potuto constatare che:

  • C’è chi può contribuire piantando alcuni alberi nel proprio quartiere;
  • Chi ha l’obiettivo di piantare milioni di alberi in una regione (Lazio) o in un’area metropolitana (Napoli);
  • Chi può farlo in aree extraurbane o rurali;
  • Chi rappresenta migliaia di Comuni ed Enti Montani che possono gestire in maniera climaticamente efficace le proprie foreste (UNCEM);
  • Chi può mettere in campo il proprio contributo scientifico (SISEF), professionale (CONAF) e chi i propri prodotti (Vivai forestali e ornamentali).

Questa è solo una rassegna parziale di ciò che dobbiamo organizzare per essere efficaci e dare un vero contributo.
 
A proposito di contributo, in via generale, abbiamo definito le azioni che si ritengono coerenti con l’obiettivo di dare un contributo con alberi e foreste alla mitigazione della crisi climatica. Ve li sintetizziamo in 3 attività.
1. Fissare il carbonio della CO2 atmosferica nel legno:

  • Piantando alberi e curandoli affinché crescano vigorosi e fissino a lungo e in maniera efficiente la maggior quantità di CO2 possibile;
  • Facendo gestione climaticamente efficace nelle foreste esistenti, in modo da produrre, ove possibile, una maggior quantità di legno trasformabile in manufatti di lunga durata (che così conserveranno a lungo il carbonio immagazzinato).


2. Evitare il più possibile l’inutile emissione della CO2 causata dagli incendi boschivi, riducendo le superfici continue che possono essere percorse dal fuoco.
3. Evitare l’emissione di carbonio di origine fossile nel ciclo naturale, vera causa della crisi climatica, trasformando il legno in energia attraverso sistemi ad alta efficienza e basse emissioni. Ciò dovrà essere fatto secondo il principio a cascata (cioè se si può destinare il legno ad altro lo si fa, altrimenti si trasforma in energia al posto di fonti fossili come il petrolio). 

All’appello hanno aderito, ad oggi, 401 soggetti. Abbiamo le competenze, le risorse e l’entusiasmo per dare un contributo vero, ognuno nel proprio ambito, ma tutti con lo stesso obiettivo.
 
Vogliamo che questa iniziativa non sia una specie di “slogan promozionale” per qualcuno di noi. Perché ciò non accada serve tempo per organizzarci e fare bene ciò che è necessario a raggiungere l’obiettivo. Adesso ci stiamo predisponendo le istruzioni necessarie a piantare correttamente in area urbana, periurbana e extraurbana (o rurale). Man mano che andremo avanti sarà possibile fornire informazioni scientifiche, tecniche e operative per effettuare nella maniera più corretta ed efficace possibile tutte e 3 le azioni descritte: ognuno per le proprie possibilità.
 
La prossima settimana ci sentiremo ancora per cominciare a elencare ciò che serve per la prima azione: piantare 60 milioni di alberi. Contiamo nel vostro contributo.
 
La segreteria.

 

 

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