23 APRILE - 8 MAGGIO 2022
Eleganza, prestigio, bellezza. Sono le note di stile che raccontano Euroflora da oltre 50 anni. La più spettacolare delle manifestazioni floreali d’Europa ritorna, nel 2022, ai Parchi e ai Musei di Nervi, a Genova per regalare ai visitatori un’esperienza unica. Grande protagonista la natura, in tutte le sue forme. Esemplari dalle magnifiche colorazioni, audaci geometrie floreali, opere d’arte e fascino esotico in un contesto suggestivo come i Parchi e i Musei di Nervi. Euroflora 2022 si preannuncia un viaggio di rara bellezza, dove stupore e meraviglia vi accompagneranno tra giardini incantati e incomparabili viste sul mare.
Esposizione Euroflora 2022
23 aprile – 8 maggio
Progetto per Esposizione Collettiva Regione Piemonte
Il progetto di Euroflora 2022 si snoda su un percorso di design basato sulla realtà economico-produttiva del comparto florovivaistico regionale e le possibilità degli sviluppi estetici e funzionali delle specie botaniche in produzione.
Le associazioni che fanno parte della collettiva Regione Piemonte:
Asproflor
Ass. Biellese Floricoltori Vivaisti
CIA Confederazione agricoltori Piemonte
Orticola Verbanese
Mercato Ingrosso Fiori di Torino
Ass. Italiana Centri Giardinaggio
Confcooperative Piemonte Fedagri
Confagricoltura Piemonte
insieme sono rappresentate nei loro ambiti operativi.
Come già dalla prima edizione della manifestazione ai Parchi di Nervi, la struttura del progetto ha dovuto svilupparsi su uno spazio con delle preesistenze botaniche, talvolta anche abbastanza importanti, nonché determinato dalla della forma dell’appezzamento. Per creare una continuità di contenuti ci siamo ricollegati al discorso del verde che si ribella alle costrizioni operate dall’uomo contro la natura, come espresso nel design di Euroflora 2018. In quell’anno, il punto focale della presentazione era un albero che veniva abbracciato dai visitatori e dal quale trarre energia vitale per accendere una speranza per una vita meno costretta dall’ambito urbano e sociale opprimente. Per connettere il progetto di quest’anno con il precedente, anche per le vicissitudini storiche che ben conosciamo e che stiamo quotidianamente vivendo, l’albero continua ad essere elemento di connessione tra terra e essere umano, il quale, inizialmente connesso con la natura, tende inconsapevolmente a distaccarsi da essa, per poi ritrovarla nei momenti di silenzio interiore, provando a riavvicinarsi e riscoprirla. Si parla di riscoperta perché essa è già intrinseca in noi, ma, spesso, per costrizione (vita quotidiana, politica, globalizzazione…), la dimentichiamo, la trascuriamo, la violentiamo, per poi accorgerci di lei solo nel momento del bisogno. Questo progetto vuole quindi ricordare l’importanza di capire quando fermarci e sederci ai piedi di un
albero a riflettere e ascoltare l’energia che dalla profondità del suolo fluisce fino al cielo attraverso le foglie. Quando coricarsi in un prato e guardare il cielo... Proprio grazie all’osservazione e dal disegno a mano libera, dove il disegnare un albero su un foglio di carta porta a osservare i suoi particolari, le forme e ciò che comunica, che uno degli alberi di leccio presenti nella nostra area, per sue vicissitudini di vita, assume la forma di un sedile con il suo tronco/schienale, sul quale una persona può sedersi, appoggiare la schiena sul tronco e passare le mani sulla corteccia ascoltando le energie che tornano a fluire grazie alla rinnovata connessione con la natura. Questo albero, che insieme all’uomo diventa protagonista, si connette alla natura, sirilassa e assume una posizione distesa e meno rigida, meno contratta, similmente a come quando ci
si sdraia in un prato.
Una sagoma umana distesa su un prato fiorito, guarda il cielo e libera i propri pensieri, esemplificati da delle sfere fiorite che confluiscono in una nuvola di fiori. Al suo interno cresce il pensiero messo in scena da un prato con dei cerchi bianchi che indicano il vuoto che talora può esserci, ma poi queste, che sono postazioni fisse, si riempiono di persone, animando il pensiero, per assistere a rappresentazioni teatrali che vi avranno luogo, perché la nuvola è proprio un teatro. E mentre l’uomo rilassato pensa, su un prato di fiori vivo di insetti ed animaletti vari, non può che affiorare, nonostante l’immersione nella natura, quella che è la propria condizione della fatica quotidiana necessaria per vivere, rappresentata tramite un percorso realizzato in granulato di vetro. Questa strada, che rappresenta il cammino di ogni persona verso la propria aspirazione di felicità, è realizzata in questo materiale, da percorrere a piedi scalzi. La scelta del vetro ricade sulla sua percezione, per lo più legata al pericolo, all’inospitalità, all’instabilità, rappresentando quindi il percorso di vita di ciascuno, al termine e lungo il quale, si riesce a vedere se stessi, ovvero la figura umana che si rialzerà per realizzare i propri sogni.